Mafe De Baggis è una nativa digitale di 55 anni e dal 1995 aiuta aziende, persone e organizzazioni a progettare una presenza digitale sensata, armonica e coerente con il brand.
Lavora con le storie, con le relazioni, con la strategia, prendendo ispirazione dai libri, dal cinema, dai viaggi e dal corpo, perché il marketing funziona se ben nutrito.
Ha un background in ingegneria biomedica, oggi studia comunicazione interculturale ed è molto impegnato nella formazione, copertura giornalistica e sperimentazione di tutto ciò che riguarda le intelligenze artificiali.
Ha scritto svariati libri. L'ultimo è "E poi arrivò DeepSeek – Dalla Cina in open source: l’AI che ha cambiato le regole del gioco", per Apogeo.
A DiParola Festival parla di
In latino felix vuol dire, poeticamente, “fertile”: ciò che fiorisce, che porta frutti. Per John Austin, linguista e filosofo, una frase è da considerarsi “felice” non quando è vera, ma quando produce effetti. Questo vale per tutti i linguaggi, che siano foto, video, disegni o interfacce. Vale anche quando a generare l’atto linguistico non è un umano, ma un software?