Michele Cortelazzo

Chi è

Michele Cortelazzo è Linguista e Professore emerito dell'Università di Padova e Accademico ordinario dell'Accademia della Crusca.

Negli ultimi anni ha fatto parte del gruppo di lavoro interregionale, istituito dalla Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali, che ha lavorato alla semplificazione del linguaggio burocratico.

Ha collaborato al «Corriere del Ticino», al «Mattino di Padova», al «Piccolo», al «Corriere del Veneto», al «Manifesto» ed, episodicamente, al «Corriere della Sera», al «Foglio» e al «Gazzettino».

È autore di numerose pubblicazioni scientifiche e di libri dedicati al linguaggio istituzionale-politico. La sua opera più recente è "La lingua della neopolitica. Come parlano i leader" (Treccani).

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Quanto di vero c'è nelle etimologie?

L'etimologia di "etimologia" rinvia a una parola greca, étymon, che significa ‘vero significato di una parola’ . Ma davvero l'etimologia ci permette di capire il "vero" significato di una parola della lingua di oggi? Di più, esiste un "vero", "intimo", "profondo" significato delle parole? E quante etimologie false girano nei social, ma anche nei corsi di aggiornamento (compresi quelli per comunicatori?).

Cercherò di rispondere in termini generali ai primi due quesiti, e con qualche esempio al terzo. Anche nell'etimologia, ci sono alcuni confini tra vero e falso che risultano nettissimi, e altri che appaiono più fluidi.

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